“Anime libere e fuggevoli”
Il discepolo Fabio si avvicinò in silenzio, le mani giunte dietro la schiena, lo sguardo puntato verso i sassi lisci del sentiero che tagliava l’ombra del fico.
«Maestro Ermanno, posso parlarti?» chiese con voce incerta.
Il vecchio alzò gli occhi dal taccuino su cui aveva disegnato un uccello in gabbia con la porta aperta. Fece un cenno. Fabio si sedette accanto a lui sul muretto caldo di sole.
«Parlami delle anime libere e fuggevoli. Quelle che dicono di cercare la libertà, ma in realtà fuggono dalla responsabilità dell’amicizia vera… Quella con chi si è dedicato a loro più di tutti.»
Ermanno chiuse il quaderno e lo posò sulle ginocchia.
«Vedi, Fabio… ci sono anime che si dicono libere, e lo sono. Come rondini di maggio, capaci di percorrere migliaia di chilometri per tornare sempre allo stesso nido. Ma ce ne sono altre che si illudono di esserlo. E non volano: scappano.»
«Perché?» sussurrò Fabio, con le sopracciglia corrugate.
«Perché confondono la libertà con l’assenza di legami. Temono di diventare prigioniere dell’amore, dell’amicizia, della cura altrui. Non hanno capito che la vera libertà nasce dentro, non lontano. Fuggono da chi le ama profondamente perché specchia la parte più fragile di loro: il bisogno. E non vogliono ammettere di aver bisogno.»
Fabio tacque, il vento gli scompigliava i capelli e gli pensieri.
«E l’amico? Quello che resta?»
Ermanno sorrise con tristezza.
«L’amico vero non chiude la mano quando l’altra si ritrae. Non smette di donare solo perché l’altro non sa ricevere. Ma nemmeno resta immobile. Cammina, cresce, si cura. L’amore che trattieni troppo diventa peso, e se non lasci andare, appassisci anche tu.»
Fabio si lasciò cadere all’indietro sull’erba.
«Allora… la vera libertà è anche restare, quando il cuore lo chiede.»
«Sì. E scegliere ogni giorno la responsabilità dolce dell’essere presenti. Fuggire è facile. Restare è divino.»
Poi Ermanno aprì il quaderno, aggiunse un’altra riga sotto il disegno:
“La gabbia della paura è sempre aperta. Ma pochi osano varcarla per rimanere.”
E il sole si posò lieve, come un’amicizia che non chiede nulla, ma tutto offre.
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